Noch wildere Wolken...   51934
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Aufnahmestandort: Moiazza Sud (2878 m)      Fotografiert von: Pedrotti Alberto
Gebiet: Dolomiten      Datum: 31-08-2016
Das ist ein Ferratissima-Panorama!!
Nämlich, die Moiazza wird durch die Ferrata Costantini, die sogenannte "Ferratissima", bestiegen.
Am vorigen Abend, nach verschiedenen Gewittern (wie viele, habe ich vergessen), und nach einer kurzen Pause am Bivacco Ghedini, war ich auf der Cengia Angelini und von dort direkt auf den Gipfel (ich glaube II+), wo ich eine Seitenstrecke der Ferratissima gefunden habe - was nicht schlecht für einen leichteren Abstieg war... Durch die Cengia (https://goo.gl/bf8dKL : bei Dunkelheit und Nebel vermutlich nicht oft begangen) dann wieder zum Biwak.

"Für die Herrschaften von Alpenpanoramen habe ich auf dem Gipfel nichts würdig gesammelt", dachte ich. So, am nächsten Morgen war ich wieder einmal auf. Was die Moiazza mir diesmal für die obengenannten Herrschaften bot, sieht man hier...

Kommentare

Wunderschön wild :-)
11.10.2017 20:20 , Jens Vischer
Ben fatto!!! 
Non leggo il tedesco ma intuisco che sei salito due volte sulla Moiazza.
Come ti sono parsi i "mitici" passaggi della Costantini?
Ciao, Alvise
12.10.2017 09:08 , Alvise Bonaldo
Sì, è andata così.
La traduzione sarebbe più e meno la seguente - vediamo se capisco quanto ho scritto.
Questo è un panorama dalla Ferratissima, dato che Moiazza si sale dalla ferrata Costantini, chiamata appunto così.
[Ndt: mi ricordo da vecchie carte il nome Constantini. Ora mi pare che ci sia convergenza sull'altra lectio... Poscia che Costantin l'aquila volse...]
La sera precedente, dopo variati temporali, non ricordo quanti, e una breve pausa al Ghedini, ero andato sulla Cengia Angelini e di lì in cima (credo II+, piacevole arrampicatina ndr), dove ho trovato una diramazione delle ferrata - cosa non spiacevole, dato che facilitava la discesa. Per la cengia poi di nuovo al bivacco.

Ho pensato "non ho raccolto niente per le signorie dei Panoramici. Così, la mattina dopo ero di nuovo su. Cosa la Moiazza mi abbia concesso per le signorie summentovate, lo si vede qui.

In buona sostanza, non so il pezzetto che ho fatto io quanta percentuale sia della Costantini, che nei vecchi venerati libri "Ferrate delle Dolomiti" (una volta a Natale c'era sempre qualcuno che te ne regalava un altro...) veniva descritta come lunghissima e del massimo impegno psicofisico. Non da affrontare, come nel mio caso, vestiti da bici...

Saluti,
Alberto.
12.10.2017 13:47 , Pedrotti Alberto
ottima autotraduzione!! 
quindi se ho ben capito non sei salito dal Carestiato ma direttamente dalla Valle dei Cantoni - hai fatto la Cengia Angelini fino alla forcella sotto la cima. Isn't it?
Alvise
12.10.2017 14:35 , Alvise Bonaldo
Sí. Al Carestiato non ci sono mai stato.
Inoltre, non sapendo della diramazione per la vetta, la prima volta scalai la paretina direttamente, anche se stava venendo buio. Il giorno dopo, se ben ricordo, seguii i cavi anche in salita.
Disceso poi per il Van delle Nevere, salii per il Van delle Sasse, dove a metà pomeriggio fui preso da un nuovo colpo di follia: salire la Civetta per la Tissi, che ricordavo peraltro con reverenza, dopo una vecchia discesa fatta in mezzo a ghiaccioli penzolanti. Sulla Tissi salii fino alla fine della rampa obliqua con i fittoni: poi però, vedendo l'esposizione del passaggio seguente, con gli ancoraggi che strapiombavano su un indistinto nebbione, pensai che stavo forse azzardando troppo. Scesi quindi a prendere la bici, indi a cena alla Capanna Trieste.
L'indomani, rientro a casa attraverso Valles e Manghen, con ampia sosta alla chiesa madre dell'Agordino, San Simon, alto sopra Vallada, e tutto affrescato da Paris Bordone. A lato, il cimitero con la tomba monumentale di... Attilio Tissi.
13.10.2017 21:55 , Pedrotti Alberto

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Pedrotti Alberto

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