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Legende

1 Ingresso della cengia Angelini
2 Moiazza Sud
3 Rocchette delle Nevere
4 Torrione delle Nevere
5 Moiazza Nord
6 Vant della Moiazza
7 (Civetta)
8 (Cima di Nali)
9 Cristallo
10 Bivacco Grisetti
11 Rocchette
12 Pelmetto
13 Pelmo
14 Spalla Sud
15 Spiz de Zuel
16 Antelao
17 monte Cavallo
18 Cimon di Palantina

Details

Aufnahmestandort: Cresta de le Masenade (2737 m)      Fotografiert von: Alvise Bonaldo
Gebiet: Dolomiten      Datum: 21.9.2014
Durante la ferrata Costantini alla Moiazza
La "Costantini" è veramente un continuo andare su, sempre più in alto, mentre tutte le altre cime attorno si abbassano sotto di noi: la Pala del Belia, le Torri del Camp, i Framont, la Cattedrale... e poi - quando si arriva sulla cresta - si spalanca un altro mondo, un altro orizzonte. Ed è ancora lunga la strada, si intuisce lassù, ancora più in alto, l'ingresso della balconata incredibile della Cengia Angelini, e poi ci sarà da scendere al Vant delle Nevere, e poi ancora tutta la Val dei Cantoi... ma il cuore è alto; la sua casa è la croda.
Panasonic Lumix FZ18, 21 foto verticali a mano libera
ISO 100, f/8, 1/640
Hugin, Photoshop

Kommentare

Quindi hai fatto la "ferratissima"!
23.09.2014 09:23 , Pedrotti Alberto
Ciao Alberto 
Sì, siamo stati dentro nove ore e mezza con tutta calma (da Carestiato a Carestiato dalle 6,30 alle 16,00). E qui dico un'eresia: per me la ferrata non è assolutamente impegnativa in sé. I "MITICI" passaggi del traverso ascendente a sx e della placca con il chiodo rosso per raggiungere il ghiaione che conduce alla cengia non danno alcun pensiero a chi conosce la roccia, soprattutto la morfologia dolomitica, ha dimestichezza con l'arrampicata e sa applicare correttamente le tecniche di salita. Le braccia non vengono sollecitate più che altrove, e così le gambe se si ha un minimo di allenamento. Sono tornato al carestiato perfettamente in forma e anzi con due/tre chili di soddisfazione e felicità in più. Certo, la lunghezza è l'elemento caratterizzante. Occorre saldezza psicologica e assoluta autonomia di movimento su terreno di croda - ma ENTUSIASMANTE. Lì veramente ho sentito il mio cuore a casa.
Ciao, Alvise
23.09.2014 10:20 , Alvise Bonaldo
Sí, l'avevo immaginato anch'io che pure la "ferratissima" in fin dei conti sarebbe stata entro i limiti dell'umano.
Va peraltro detto che io sono uno dei pochi a non avere sugli scaffali alcun libro dal titolo "Ferrate delle Dolomiti" o simili... in compenso ho volumi che per me sono veramente sacri, come il libro dei sentieri selvaggi di Bonetti-Lazzarin e quello delle vie normali di Metzeltin-Buscaini.
Comunque la Costantini e la Tomaselli vorrei farle. Sulla Civetta la Alleghesi e la Tissi (ghiacciata) le ho fatte, e sono carine.
Saluti, Alberto.
24.09.2014 15:50 , Pedrotti Alberto
Assolutamente d'accordo 
Al di là dell'occasione di aver "fatto" (pessimo uso generalista del verbo) la Costantini, non vado matto per le ferrate, proprio per niente. Anzi ne ho salite proprio pochine, e "me ne vanto". Tu citi il libro di Bonetti-Lazzarin; ma io ti ricorderei che sono DUE i libri sui sentieri selvaggi (come tu sicuramente saprai). Li ho entrambi, così come quelli dell'augusto duo da te citato (ad es. le 100 più belle ascensioni nelle Dolomiti Orientali - do you know?), anche se per il momento non ho avuto molti modi per "utilizzarli" in ambiente. D'altronde le tue panoramiche sono sufficienti a testimoniare il tuo gusto per l'avventura "off-road"!!
Ciao, Alvise
25.09.2014 08:47 , Alvise Bonaldo

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Alvise Bonaldo

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